1 novembre 2009

Tea Party ~ Il tè pomeridiano

Naturalmente questo argomento era inevitabile.

Ancora oggi il ritrovo inglese delle 5 per il tè, oltre ad essere l'occasione più inflazionata di ogni libro vittoriano, regency e inglese, rappresenta nell'immaginario comune l'attaccamento stesso della Gran Bretagna per le vecchie e sane tradizioni che non tramontano mai.

Già perchè se qualche maligno dice che sono loro che dovrebbero adeguarsi al resto del mondo, forse dovrebbe dare un'occhiatina alle più recenti statistiche circa le abitudini delle persone dei paesi più sviluppati: il consumo di teina negli ultimi trent'anni è cresciuto del 300%, ormai ogni distributore di bevande da ufficio ha nelle sue molte scelte (caffè, caffè macchiato, cappcioc, latte, acqua, orzata ecc) anche un bel tè, a volte è anche possibile scegliere! Ma non finisce qui! Il 51% degli abituali consumatori di tè in ufficio sostiene che quest abevanda sia un autentico toccasana, non provoca reazioni particolarmente violente come eccitante (e quindi è un ottimo diversivo all'odiato caffè) e permette di creare un salutare break di 10 minuti (perchè il tè va bevuto con calma). Dopodichè si può tornare ristorati e rilassati all propria scrivania.
Il 30% dei consumatori abituali di tè in ufficio ammette di consumare anche caffè. Il 42 % preferisce però il tè.

Insomma, nella nostra società questa bevanda dell'altro secolo sta scalando le classifiche di vendita, Twinings e Lipton fanno a gara per la produzione di nuovi aromi e per riproporre i più classici della tradizione; si riscopre il tè con la panna o con il miele, si provano miscele inconsuete, un vero business da terzo millennio!

Il tè era uno dei fondamenti della classe medio-agiata di epoca vittoriana e georgiana.
Un'abitudine a cui non si mancava di adempiere, un rituale perpetrato con cura dalle padrone di casa, una scienza che le ragazze apprendevano.

Il tè pomeridiano poteva essere una delle occasioni sociali più divertenti per la sua veste informale, ma poteva anche tramutarsi in un invito molto più formale, a seconda del tono che la padrona di casa dava all'evento.

Una padrona saggia ed oculata non invitava mai più ospiti per il tè di quanti potessero parteciparvi confortevolmente (sia per quanto riguarda i posti a sedere, il servizio, i contorni, l'intrattenimento e la compagnia).
I tè pomeridiani si potevano conoscere nuove persone, erano quindi ottimi ritrovi per fare amicizie o essere introdotti in particolari ambienti: una ragazza o una giovane donna che riceveva un invito per il tè dalle Patronesse di Almack's era considerata all'apice della sua carriera mondana.
La padrona di casa, o chi ne faceva le veci, aveva il compito di invitare con giudizio i suoi ospiti, specialmente evitando di combinare tra loro persone tra cui vi erano diverbi o incomprensioni in corso; se le persone non si conoscevano era suo compito metterle a proprio agio e presentarle agli altri invitati.
Si poteva chiacchierare e scambiarsi pettegolezzi di sorta sul bel mondo della capitale o gli ultimi scandali della città, per esempio durante l'estate a Bath.

Nei freddi pomeriggi invernali i tè pomeridiani in una stanza accogliente con un caminetto scoppiettante sono dettagli che rendevano la vita delle ragazze dell'Ottocento molto più piacevole, si poteva stare in compagnia e godere delle chiacchiere, del caldo della casa e dei tè della padrona.

Le regole per una buona padrona di casa prevedono che il tavolo per il tè sia sufficientemente vicino al camino in modo da attrarne il calore, ma anche abbastanza distante perchè gli ingombranti abiti delle signore non prendessero fuoro o non si patisse eccessivamente per il fuoco.
Un tavolo piccolo era consigliato solo per ritrovi inferiori a sei persone, anche perchè lo spazio materiale non permetteva di posarvi ulteriori tazze; era consigliato utilizzare sempre un tavolo più grande anche se gli ospiti erano pochi, questo facilitava i movimenti e impediva che le tazze in bilico finissero per frantumarsi sul pavimento.
Al centro del piano era d'obbligo mettere una composizioni di fiori o foglie che ravvivassero l'ambiente; la composizione doveva intornarsi allo stile della camera e del servizio di tazze, altrimenti avrebbe creato un poco aggraziato effetto "pugno nell'occhio" alle invitate.

Oltre ai fiori non bisognava dimenticarsi dei candelabri, un accessorio di cui dimentichiamo troppo spesso l'ultilità, ma che, soprattutto nei pomeriggio invernali, era indispensabile per le signore che prendevano il tè e necessitavano di una certa luce, visto che il sole tramonta presto in questa stagione.

Sul tavolo andavano disposti, oltre alle tazze, anche piattini contenenti frutta, canditi, biscotti secchi o al burro, pane, marmellata, qualche fettina di prosciutto o formaggio (solo per i più ricchi), noccioline ecc.
Doveva esserci posto per il cioccolato e, d'estate, per la caraffa della limonata, la bevanda preferita dalle ragazze e una delle poche che era loro consentito consumare.

La gestione di stuzzichini, dolci e altri contorni doveva essere ottimizzata in modo che ciascuno potesse servirsi liberamente senza ostacolare i movimenti o la conversazione di altri (alcune signore maligne lo facevano volutamente per ripicca contro altre); poichè solo le bevande erano servite dai domestici (e a volte neanche quelle), si trattava di un punto importante.
Non trattandosi di un buffet o di una "colazione in piedi", solitamente gli ospiti non si alzavano per consumare o prendere da mangiare.

Naturalmente il numero dei rinfreschi doveva essere allineato con quello del servizio: una padrona che possiede un servizio non troppo elaborato e possiede domestici mediocri difficilmente avrebbe cosparso sul tavolo tutto questo cibo, mentre una facoltosa signora alto borghese senz'alro sì.
Dipendeva inoltre anche dagli invitati. Se il tè era una riunione informale tra amiche, non occorreva che i dolcetti fossero particolarmente elaborati, mentre se si trattava di un raduno mondano e particolarmente numeroso (fino a due dozzione di invitati) allora ogni dettaglio andava pianificato in precedenza e con accuratezza, soprattutto per non sfigurare agli occhi del ton.

Per preparare un buon tè esistevano un'infinità di regole e di trucchi.
Se il numero di ospiti era esiguo si poteva prepararlo in una teiera, mentre se c'erano molte persone un simile procedimento avrebbe rallentato parecchio poichè mentre aluni erano serviti altri attendevano e non si poteva aspettare di avere tè a sufficienza altrimenti le bevande si sarebbero raffreddate.

In questi casi l'"urna" era una decisione obbligata e molto funzionale.
L'acqua veniva fatta bollire in cucina dentro ad una qualsiasi pentola e poi travasata nell'urna, ovvero un grande vaso di ceramica o porcellana con un beccuccio simile a quelle delle botti.
L'urna veniva portata in tavola e sotto veniva acceso un piccolo fuoco perchè tenesse calda la bevanda.
Il tè era poi spillato dal beccuccio direttamente nelle tazze.

Il servizio da tè era una delle cose da cui si giudicava una padrona di casa.
Esisteva una svariata gamma di tazze per ogni occasione della giornata: tazze da colazione, da tè pomeridiano, da caffè, da dopo cena e da tè dopo cena.
Bisognava fare attenzione a quali si sceglievano e farlo con giudizio, un errore in questo campo suscitava l'indignazione delle altre ospiti.
In mancanza di tazze, era considerato molto sconveniente utilizzare quelle di un altro servizio: una padrona di casa accurata non si sarebbe mai lasciata cogliere da questi fuori programma, avrebbe sempre saputo quante tazze da tè aveva a disposizione e quante ne poteva usare, invitava quindi di conseguenza gli ospiti.

Per servire la cioccolata calda, un'usanza abituale, venivano usate urne simili a quelle del tè.
Anche le tazze erano identiche, salvo qualche piccolo dettaglio. Per il cioccolato in tazza bisognava provvedere anche alla crema, che doveva essere messa sopra la bevanda prima di essere servita all'opsite.
Tè e cioccolato con la panna erano molto diffusi come moda georgiana, ma passarono in parte durante l'epoca Regency, giudicati eccessivamente frivoli per le dame perbeniste del tempo. In seguito riscoprirono un periodo di splendori durante il periodo tardo-vittoriano.

Sollevando la teiera con un gesto aggraziato, riempì a mezzo le due tazze con l'infuso marrone, le ricoprì con un'uguale quantità di panna e rimescolò fino a ottenere un intruglio denso e pallido che non ricordava minimamente il tè. Non prestò attenzione al sobbalzo di orrore di Berta; mise diversi cucchiai di zucchero in una delle tazze e poi esitò, sollevando un sopracciglio in direzione di Shanna.
"Uno o due, mia cara?" domandò sollecito
"Niente crema, Sir Gaylord, per piacere, solo tè con poco zucchero."
"Oh!" rispose lui, e indugiò per sorseggiare la propria tazza. Deliziosa, mia cara. Dovete veramente orovarlo fatto in questo modo. E' la passione di Londra."
"L'ho già fatto." Shanna si piegò in avanti per versarsi un'altra tazza di tè e aggiungere un cucchiaino scarso di zucchero.

Kathleen E. Woodiwiss, "Shanna"

* * *

Prima che Devlin potesse continuare, Fretwell entrò nella stanza con un vassoio d'argento.
Dopo averlo sistemato su un tavolino vicino alla poltroncina di Amanda, Fretwell versò il tè in una tazzina di porcellana di Sèvres e indicò un piattino con alcuni biscottini. Ogni biscotto era ricoperto da un invitante strato di granella di zucchero. - Provatene uno, signorina Briars.
- No, grazie - rispose Amanda, sorridendogli mentre lui faceva un inchino prima di uscire di nuovo. Si tolse i guanti e li appoggiò sul bracciolo. Versò latte e zucchero nella tazzina e sorseggiò il tè con calma. Aveva un aroma omogeneo e intenso e non potè non pensare a quanto si sarebbe accompagnato bene con uno di quei biscotti.

Lisa Kleypas, "All'improvviso tu"


Un'altra cosa che poteva essere servita all'ora del tè era il cosiddetto caffè lungo o caffè-frappè: una tazza di vetro molto alta riempita fino a due terzi con la bevanda e successivamente ricoperta di panna a temperatura ambiente, ma abbastanza solida da avere la consistenza della neve. A volte si spolverava il tutto con cannella o cacao amaro.

I rinfreschi e gli stuzzichini erano dei tipi più vari, sia salati che dolci. Alcune volte si trattava di pane ricoperto da maionese oppure burro di arachidi, altre erano spalmati di marmellata o crema e serviti con frutta.
Lo stesso procedimento valeva per i biscotti.
Molto in voga verso la fine del secolo erano le cialde, particolarmente apprezzate per la loro leggerezza.
Le marmellate erano dei tipi più disparati: arance, ciliegie, fragole, albicocche, pesche, cachi e molto altro, la signora spesso ne presentava diverse qualità per soddisfare tutti i palati.

Poi c'era al torta, il pezzo forte. Essa doveva essere leggera per non appesantire le dame, soprattutto in vista della cena, inoltre le signore solitamente si erano precedentemente abbuffate di stuzzichini.
Erano particolarmente apprezzate le crostate in estate e le pound cakes, oppure i plumcakes d'inverno, che erano più spessi e sostanziosi, ricoperti di glassa e pieni di zuccheri.
In alternativa alla torta avevamo i bigné, ma in una forma decisamente più simile ai nostri attuali profiteroles, riempiti di crema gelato o di crema pasticcera e affogati nel cioccolato o in qualche altra sostanza altamente calorica e dolce.

Anche i pasticcini conobbero un momento di splendore, essi erano ripieni di liquore e coperti di glassa o di cioccolato, finemente decorati. Potevano essere sia freschi che confezionati, magari impreziositi da qualche carta multicolore e riconoscibile (le carte dei negozi più buoni di Londra erano riconoscibili al primo sguardo e da quello si poteva valutare sia la padrona di casa che lo stato delle sue finanze).
I pasticcini ricoperti e incartati erano conosciuti col nome di bonbons.

Indimenticabile, per quanto riguarda i tè pomeridiani, è la scena del tè di Alice nel Paese delle Meraviglie, quando Alice, il Cappellaio Matto e il Leprotto Bisestile fanno un tea party davvero pazzo in giardino cantando Buon Non Compleanno!

Per i più appassionati di tè dell'epoca vittoriana è stata creata una linea di calendari raffiguranti i più bei servizi e le teiere più chic. I calendari sono acquistabili su Amazon, purtroppo però sono piuttosto cari...

Aggiungo una foto dell'edizione 2009, cliccandoci sopra è possibile ingrandirla, se invece volete vedere la sezione di Amazon sui Teapot Calendar cliccate sul link affianco



Calendario
Teapot & Tea
2009
Raccolta di calendari Teapot&Tea



Sull'arte del tè pomeridiano di epoca vittoriana sono inoltre stati scritti fiumi d'inchiostro.Purtroppo molti di questi libri sono ancora in lingua originale (quasi esclusivamente inglese), ma se qualcuno volesse dilettarsi con una buona traduzione può guardare i seguenti link:

The Essential Tea Companion: Favorite Menus for Tea Parties and Celebrations

Afternoon Teas: Recipes, History, Menus

Afternoon Tea


The Book of Afternoon Tea


Totally Teatime Cookbook


L'autrice Laura Childs, inoltre, sta scrivendo una serie di fortunati romanzi con ambientazione nel mondo dei tè con le indagini svolte dall'arguta proprietaria dell'Indigo Teas Shop; il primo volume della serie, Death by Darjeeling è acqistabile online oppure ordinabile in libreria. Purtroppo non sappiamo nulal di una eventuale pubblicazione del libro anche in italiano.
Per chi fosse interessato a questa autrice, ecco la sua pagina su IBS
Laura Childs' Books on IBS

Noi per oggi ci salutiamo, spero che l'intervento sia stato interessante e che vi abbia fatto venire voglia di andare a mettere sul fuoco un po' d'acqua per il tè!

Buona domenica a tutti!



Mauser

1 commento:

  1. belloooo!col tuo permesso prendo spunto per una delle mie illustrazioni!!!

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